Il concetto di Fragilità nella produzione di otto artisti: quattro italiani e quattro malesi. È questo il primo progetto espositivo ideato e prodotto da particle, in collaborazione con Fondazione ICA Milano, in cui la dimensione fisica (al momento sospesa causa covid) e digitale si completano e integrano in una realtà “phygital” a forte impatto emozionale e relazionale.

Il percorso espositivo, allestito a Kuala Lumpur, indaga il concetto di fragilità nella produzione artistica contemporanea, attraverso le opere di Anida Yoeu Ali, Riccardo Benassi, Anurendra Jegadeva, Masbedo, Maria D. Rapicavoli, Wong Chee Meng, Francesco Simeti, Rajinder Singh, coinvolti con video, fotografia, pittura e arte digitale, e con approfondimenti multimediali quali video e podcast.
 

Anurendra Jegadeva, Grey Dancer II, 2020. Courtesy Wei Ling Gallery

Un tema quanto mai attuale, in relazione alla recente crisi sanitaria, economica e sociale che ha investito il mondo, e che ha reso evidente quanto la fragilità sia una condizione propria dell’essere umano e del sistema civile. Comunemente intesa con una accezione negativa, l’arte e la psicologia dimostrano come la fragilità racchiuda in sé valori fondamentali e costruttivi come la capacità di creare empatia con l’altro, la sensibilità, l’intelligenza e l’intuizione.

La mostra è curata da Alberto Salvadori, direttore di Fondazione ICA Milano, Luigi Fassi, direttore del MAN di Nuoro, e Lim Wei Ling, direttrice dell’eponima galleria a Kuala Lumpur ed è organizzata con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Kuala Lumpur – Malesia. “Fragilità” coinvolge diverse comunità: le istituzioni di rappresentanza all’estero, il mondo degli studenti universitari, il sistema dell’arte, brand e aziende italiane.

Francesco Simeti, Unrelenting, 2020. video animazione, Courtesy l’artista e Magazzino Italian Art, Cold Spring NY

Il percorso fisico in mostra, che avrebbe dovuto inaugurare al pubblico il 10 marzo 2021, è stato sospeso a causa dell’emergenza sanitaria e la fruizione è al momento consentita solo online, tramite una piattaforma digitale dedicata, accessibile anch’essa dal 10 marzo, dove si possono scoprire approfondimenti, digressioni, riflessioni. E nei giorni antecedenti, sui canali social, l’introduzione al progetto. Inoltre, è disponibile un programma di iniziative rivolte al pubblico composto da laboratori, appuntamenti con i curatori e tavole rotonde, anche da remoto.

M.F.C.S.
Fonte: PCM Studio, 2 marzo 2021
Immagine di apertura:
Wong Chee Meng, 13 Safe and Sound, 2020.
Courtesy Wei Ling Gallery


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